Cucina in quarantena

Ci sono momenti in cui tutto si trasforma. La nostra routine, le nostre vite e anche il modo in cui pensiamo alla cucina.

Ho sempre creduto che la ricerca dell’ ingrediente esatto, filologicamente corretto (qualcuno dice “autentico” ma é una parola cosí ampia da aver perso di significato), fosse cosí importante da meritare giorni di studio e chilometri di viaggio.

Poi mi hanno chiusa in casa. Ci hanno chiusi in casa, tutti, per il bene comune. Senza averlo mai dovuto fare prima, senza nessun allenamento, mi son trovata a cucinare per diverse persone tre -e spesso anche sei- volte al giorno. Cucinare, lavare, pulire, stirare: una montagna di lavoro che, prima, non mi era mai toccato. Non con questa regolaritá e intensitá, almeno. Mi addormento stanca, sognando che una fatina compaia alla porta e si occupi di tutto, come nelle favole -e come nella mia vita vera fino a poche settimane fa. Ma non ci sono fatine, e non ce ne saranno per un po’.

Il gesto di cucinare, che per me era diletto, attesa, estro, preludio a meravigliose serate con amici, cambia scopo e ritmo: diventa nutrimento quotidiano, dieta bilanciata, efficienza, stanchezza.

All’ esperienza del cucinare quotidiano, si aggiunge quella di cucinare con risorse estremamente limitate. Gli ingredienti a disposizione sono scarsi e di qualitá variabile. Gli ordini -online- arrivano irregolari e incompleti.

Dopo qualche giorno di sgomento (che non é ancora passato del tutto) ho deciso di raccontare la mia cucina quotidiana in una serie di video che fino a poche settimane fa avrei definito “indecenti”. Unendo “quello che so” (le ricette che mi sono piu’ familiari) con “quello che ho” (gli ingredienti a disposizione) preparo piatti della tradizione italiana per rassicurarmi e rassicurare i miei commensali. “Maltratto” le ricette fino a renderle veloci e possibili e son disposta ad ogni compromesso pur di strappare un sorriso a chi mangia.

Faccio, cioé, quel che nella storia della cucina popolare si é fatto per millenni. Adatto vecchie ricette a un presente difficile.

Dalla crisi del Trecento é nato il Rinascimento, anche in cucina. Dicono. Noi aspettiamo.