Ateneo di Naucrati scrive “I dotti a banchetto” alla fine del I sec. d.C.
Piú che per la bellezza letteraria di cui -dicono i critici- é privo, il volume e’ ricordato per essere un’ utilissima antologia di testi precedenti che sarebbero altrimenti perduti: cita infatti settecento autori, mille titoli, dodicimila versi.
I dotti parlano di teatro e filosofia ma la “scena” e’ quella di un banchetto, a noi sono queste parti che interessano maggiormente. C’e’ per esempio una lunga rassegna di pani che ci da’ un’ idea di quanto sofisticata fosse la cucina antica.
Athenaeus, Deipnosophistae, 3.75-79,
“Trifone di Alessandria, nel libro sulla Natura elenca varie tipologie di pane (se non ricordo male): il pane lievitato, il pane non lievitato, la pagnotta fatta con la migliore farina di grano, quella fatta con semole, il pane integrale (questo, dice, è migliore per la digestione rispetto a quello di farina di grano bianco), la pagnotta di segale (o farro), di grano a chicco singolo e di miglio. Il pane di semola*, dice, proviene dal grano, perché non ci sono semole d’orzo. ” (*farina macinata piú grossa)
Τρύφων ὁ Ἀλεχανδρεὺς ἐν τοῖς φυτικοῖς ἐπιγραφομένοις ἄρτων ἐκτίθεται γένη, εἴ τι κάγὠ μέμνημαι, ζυμίτην, ἄζυμον, σεμιδαλίτην, χονδρίτην, συγκομιστόν τοῦτον δ᾽ εἶναἰ φησι καὶ διαχωρητικώτερον τοῦ καθαροῦ τὸν ἐξ ὀλυρῶν, τὸν ἐκ τιφῶν, τὸν ἐκ μελινῶν. γίνεται μέν, φησίν, ὀ χονδρίτης ἐκ τῶν ζειῶν, ἐκ γὰρ κριθῆς χόνδρον μὴ γίνεσθαι.
“Vi e’ poi una classificazione [dei pani] che deriva dalle forme di cottura:
- ipniten (cotto al forno)
- escharites (cotto a fiamma viva)
- achaina [cotto dalle donne in larghe pagnotte rituali]
- kribanite [cotto in contenitori di terracotta]
- encryphias (cotto nella cenere)
- dipunon (biscotto -cotto due volte)
- laganon
- apanthracis (galletta cotta sui carboni)
- hemiartion (mezza pagnotta)
- placite (pane piatto al formaggio per bambini)
- daratos (pane non lievitato, detto anche Ciliciian)
- agelai (pane comune)
- autopyrus (pagnotte di farina di grano)
- orindes (pagnottelle di farina di riso)
- collabos (pane arrotolato a base di grano fresco e latte)
- maconidos (con semi di papavero)
- chrysocollos (con lino e miele, di colore dorato)
- collyra (un pane molto antico)
- obelias (pane dal valore di un obolo, cotto forse allo spiedo o tra le ceneri)
- etnites o lekithites (un pane arrotolato)
- nastos (un pane bianco lievitato)
- heracleon (una sorta di torta salata di pane e formaggio)
- thronos (il boccone per i piú anziani -e rispettati della tavola)
- apopurias (una pagnotta lievitata e cotta nella cenere)
- artoptikinos (con abbondante lievito)
- Kappadokios (pane della Cappadocia, un pane soffice fatto con latte, olio e sale),
- boletinos (un pane a forma di fungo, con la “cappella” ricoperta da semini di papavero e cotta sulle pietre)
- strepticias (con poco miele, pepe, olio o a volte strutto. Quando si usa lo strutto e’ detto anche “artolaganon”)
παρὰ δὲ τὰς ὀπτήσεις ὀνομάζεσθαι ἰπνίτην, ἐσχαρίτης, ἀταβυρίτην, ἀχαίνας, κριβανίτην, ἐγκρυφίαν, δίπυνον, λάγανον, ἀπανθρακίς, ἡμιάρτιον, πλακίτης , τυρῶντος ἄρτος, δάρατον, ἀγελαῖος , αὐτόπυρος , ὀρίνδης, κὀλλαβος, μηκονίδων κρυσόκολλος, κολλύρα, ὀβελίας, ἐτνίτης or λεκιθίτης, ναστός, Ἡρακλεών, θρόνος, ἀποπυρίας, ἀρτοπτίκινος, Καππαδόκιος, βωλητίνος , στρεπτίκιος