Qualche settimana fa ho trovato una chicca. Quattro ricette del XVIII secolo a.c. registrate in scrittura cuneiforme e tradotte da un team multidisciplinare di Yale e Harvard. La prima era un brodino “aggiustastomaco” leggero e saporito, con tanto di crostini di pane (eccola).

Stavolta vediamo o una ricetta che sembra piú una salsa che un brodo. Le erbe aromatiche e il latte acido fanno pensare a un “finale” appetitoso, magari con il pesce grigliato.

Ma a me questa faccenda di aggiungere il sangue fa un pó impressione, e non l’ho ancora provata. Anche se da noi nelle campagne lombarde il sanguinaccio si é sempre mangiato e non dovrei scandalizzarmi tanto.

Brodo alla maniera degli Elamiti. Non si usa nessun’altra carne. Si prepara l’acqua; si aggiunge il grasso; si mettono aneto, erba cipollina, coriandolo, porro e aglio. Si lega con sangue e uguale quantitá di latte acido. Altro aglio. Il piatto si chiama Zucanda.
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