Non sappiamo bene come si chiamava: forse Theodelenda o Theodellende o Theudelinda o ancora Theodelinda. La ricordiamo come Teodolinda e per essere madre di Adaloaldo, il primo re longobardo battezzato cattolico.

Sposata al re Autari (589) rimase vedova dopo appena un anno e si scelse il nuovo marito -e re d’Italia, Agilulfo. Fu regina consorte fino al 616 e poi, nuovamente vedova, fu reggente fino alla maggior etá del figlio nel 624.

Donna con una storia eccezionale, a qui noi interessa perché il suo secondo matrimonio é legato …ai confetti.
Nel duomo di Monza infatti nel XV secolo gli Zavattari dipinsero un ciclo di affreschi sulle “Storie della regina Carolingia” dove é raffigurato tra l’altro il banchetto di nozze della regina con Agilulfo. Al banchetto, si mangiano i confetti, bianchi e preziosi (sono pochi).

Temo peró, vista l’indisponibilitá dello zucchero nel VII secolo, che gli Zavattari, come accadeva spesso, raffigurarono un banchetto di nozze della loro epoca (settecento anni dopo) senza curarsi troppo dell’ esattezza storica.
Dolci ripieni di mandorle, datteri o pistacchi e ricoperti da una glassa di farina e miele, se ne conoscono fin dal XVIII secolo prima di cristo (le tavolette siriane di Mari di cui abbiamo parlato in vari post) e sicuramente la loro cucina é arrivata fino ai romani e ai longobardi. Ma crediamo che avessero una forma piú simile a quella dei Mersu babilonesi :


La ricorderemo comunque cosí, Teodolinda. Una regina potente che mangiava i confetti.
PS
Interessantissimi invece i suoi gioielli. Il tesoro di Teodolinda, autentico, e’ esposto a Monza