Ma i mostaccioli di S.Francesco avevano il mosto?

“Ti prego anche di portarmi quei dolci , che tu eri solita darmi quando mi trovavo malato a Roma”

A scrivere, nel 1226, é nientemeno che San Francesco d’Assisi, alla sua amica Donna Giacomina dei Settesoli, vedova Frangipane, che lui chiamava Frate Jacopa.

Giacoma dei Settesoli

Prossimo alla morte, Francesco invita la sua amica, con una lettera, a Santa Maria degli Angeli chiedendole di venire a visitarlo e portarle gli ultimi conforti. E i suoi biscotti preferiti. A riportare la lettera, che non fu spedita perché Frate Jacopa arrivó , con tutto, prima che Francesco lo chiedesse, e’ Bonaventura di Bagnoregio nel 1261.

Per ricostruire quali fossero i biscottini che amava San Francesco, si é cercato tra le ricette medievali dei dolci piú diffusi a Roma all’ epoca. Alcuni ritengono che si trattasse dei Mortarioli romani (per una spiegazione piu’ completa vedi qui) altri si attengono alla versione originale dei “Mostaccioli”.

Bisogna a questo punto precisare che fin dai tempi dei romani e ininterrottamente fino ai nostri giorni si conoscono preparazioni dolciarie di farina, fortemente speziate e inizialmente dolcificate con mosto d’uva. Erano chiamate “mostaceus” o “mostaceum” (ma anche “mostacei”) proprio in onore del loro ingrediente principale (la versione di Catone si trova qui). Il nome ha subito variazioni regionali nel suo processo di volgarizzazione. Sono dunque attestate nel basso medioevo ricette di mostazoli o mostazzoli mostaciueli mostacciuoli ecc. A complicare la cosa, anche la preparazione ha subito variazioni e poiché il mosto aveva il ruolo principale di addolcire, e’ spesso stato soppiantato dallo zucchero, con buona pace del nome che non e’ cambiato. E’ rimasta peró tradizionale la forma a rombo dei mostaccioli e l’impasto speziato. I biscottini che chiede Francesco, dunque, avranno avuto il mosto?

In realtá non lo sappiamo. Trattandosi di un giorno di inizio Ottobre, probabilmente si.

Non avendo certezza sulla ricetta, riporto qui due versioni -una con mosto ed una senza- entrambi verosimili ed entrambe medievali. Piú avanti e in altri contesti vedremo l’evoluzione di questa ricetta di biscotti nel Cinquecento.


MOSTACCIOLI LIEVITATI

INGREDIENTI: 200g di farina – 200g di mandorle pelate – 150g di miele – 2 albumi – 1 arancia – Mosto d’uva cotto – 1 noce di burro – Pepe nero – Cannella – Sale. Volendo una texture piú moderna si puo’ aggiungere un po’ di bicarbonato

PREPARAZIONE: pestare le mandorle insieme a tutti gli aromi e al miele. Unire farina, sale lievito e mosto fino ad ottenere un composto consistente. Stendere l’impasto, tagliarlo a rombi. Cuocere 15 minuti. Servire freddi, ricoperti di miele o mosto.


MORTAROLI ROMANI

INGREDIENTI: 250 grammi di mandorle pelate; 125 grammi di miele; due albumi; una presa di pepe; una presa di cannella; 150g di farina

Pesta insieme il miele, gli albumi, il pepe, la cannella e le mandorle. Quando il tutto sarà diventato una pasta omogenea aggiungi la farina, fino a ottenere una pa­sta piuttosto consisten­te. Stendila e poi fanne tante listerelle di circa 4 centimetri . Cuoci a forno leggero per circa 20 mi­nuti.

PS

La lettera completa che ci e’ stata tramandata era cosí:

A donna Jacopa, serva dell’Altissimo, frate Francesco, poverello di Cristo, augura salute nel Signore e comunione nello Spirito Santo. Sappi, carissima, che il Signore benedetto mi ha fatto la grazia di rivelarmi che è ormai prossima la fine della mia vita. Perciò, se vuoi trovarmi ancora vivo, appena ricevuta questa lettera, affrettati a venire a santa Maria degli Angeli. Poiché se giungerai più tardi di sabato, non mi potrai vedere vivo. E porta con te un panno di colore cenerino per avvolgere il mio corpo e i ceri per la sepoltura (…) Ti prego anche di portarmi quei dolci, che tu eri solita darmi quando mi trovavo malato a Roma

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