Globulos, le frittelle del senatore (romano)

Di quelle greche sappiamo solo che si chiamavano “ἐγκρίς, -ίδος” quando erano cotte nell’olio melitoùtta “μελιτοῦττα, -ης” o maza “μάζα, -ης” quando erano cotte nello strutto. In ogni caso si consumavano cosparse di miele. Sono le frittelle, pasticcini dolci o salati dalla lunga storia.

Frittelline greche ricoperte di miele

Anche i romani ne erano ghiotti e ce ne hanno lasciato diverse ricette. Per Apicius sono frictilia -ne abbiamo parlato qui– ma piú frequentemente le troviamo indicate come globus o globulos.

Per leggere una ricetta completa e abbastanza dettagliata dobbiamo aspettare il III sec a.C. (sono comunque 2300 anni fa!) e l’opera compilatoria di Catone (di lui abbiamo parlato spesso, qui, qui e qui). Il severo senatore di “delenda Cartago” nel suo trattato di agricoltura (III sec a.C.) é una fonte inestimabile di “dolcezze” storiche.

Marco Porcio Catone
-senatore e autore del De Agri Coltura

Ce le immaginiamo tonde, per analogia con le “fritole” veneziane, ma potrebbero anche essere a spirale, come le “zeppole”

Un pasticcere romano all’ opera. Stará friggendo “globulos”?

Leggiamo allora la prima ricetta di “frittelle/globus” di cui abbiamo notizia:

I “globos” si fanno cosí, mescola insieme formaggio e farina bianca in quantità uguali; poi falle [le frittelle] grandi come vuoi: friggile nel grasso bollente in una padella di rame. Cuocili uno o due per volta e rigirali spesso con due palette; quando sono cotti, toglili, spalmali di miele, spolverali di [semi di] papavero e servili così.” 

Una possibile esecuzione delle frittelline al formaggio di Catone

Globulos sic facito
Globos sic facito: caseum cum alica ad eundem modum misceto; inde, quantos voles facere, facito. In aenum caldum unguen indito. Singulos aut binos coquito versatoque crebro duabus rudibus: coctos eximito, eos melle unguito, papauer infriato: ita ponito.– Cato, De agri cultura 79

Dolci tondi (forse frittelle) in una taverna

Di Globos, frittelline di miele e papavero, parla anche Petronio nel Satyricon (1.3) tuonando contro la scuola: “sed mellitos verborum globulos et omnia dicta factaque quasi papavere et sesamo sparsa

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