Nilla Pizzi tra papere e noccioline

Una bellezza d’altri tempi, diva come si era dive allora. L’unica, nella storia, a conquistare il primo, secondo e terzo posto di una stessa edizione di San Remo (1952). E’ Nilla Pizzi, la “sartina” bolognese dalla voce corposa che accompagnó l’evoluzione della musica leggera italiana dalle canzonette del fascismo fino alle influenze sudamericane degli anni Sessanta e Settanta. Eccola qui, in una quasi dimenticata “rumba”…delle noccioline!

Le sue canzoni degli anni Cinquanta, orecchiabili e demenziali, nascondo in realtá messaggi politici a volte anche forti, come per esempio nel caso di Papaveri e Papere, venduta ancora oggi come canzone per bambini, che faceva peró allusione agli “alti papaveri” (espressione ancora in uso) del Partito Comunista dell’ epoca, e che in effetti divenne manifesto elettorale quello stesso anno.

Il primo partito a produrre manifesti che alludevano al pezzo fu la Democrazia Cristiana. La parte testuale del manifesto reca la frase: “Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti – dagli ‘na tagliatina, dagli ‘na tagliatina”, con chiara allusione alla solita minaccia comunista che incombeva nelle elezioni amministrative fissate il 25 maggio di quell’anno.

Anche un’ altra delle sue canzoni piu’ famose, Vola Colomba, orecchiabile e generalmente classificata come “canzonetta”, nascondeva un messaggio forte legato al controverso ritorno di Trieste all’ Italia.


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