Suo padre era Lorenzo duca d’Urbino, il Principe di Macchiavelli. Lo zio era Papa Leone X. Il bisnonno: Lorenzo il Magnifico. Quando sua madre morí (di febbri puerperali) a dedicarle un poemetto funebre fu Ludovico Ariosto. Sua nuora era Maria Stuarda.

Si sposó a 13 anni, fu sterile per dieci anni e poi, curata, ebbe 10 figli in 9 parti. Parlava quattro lingue. Fu regina consorte di Enrico II e poi regina Madre di tre re di Francia. Fu reggente quattro volte, in alcune occasioni per lunghi periodi. Visse 69 anni (molto per l’epoca).

Figlia di banchieri, arrivó alla corte di Parigi come sposa del secondogenito del re e tra molti pettegolezzi, soprattutto riguardo alla sua origine tutt’ altro che nobile e alla sua provenienza italiana. Ma con la sua arguzia seppe conquistare presto il re suo suocero e le dame della famiglia reale. L’unico che non riuscí mai a conquistare fu suo marito, cosa che non le impedí di essere la donna piú influente di Francia per quasi cinquant’anni.
Nella storia della cucina Caterina é nota per aver influenzato la cucina francese al punto da ribaltare le abitudini medievali della corte e introdurvi i principi di cucina rinascimentale che si erano giá affermati in italia.

Che tra il Cinquecento e il Seicento la corte Francese abbia beneficiato di grandi influenze italiane non vi é dubbio. Che l’uscita dal medioevo, per la cucina e i banchetti, fu piú rapida in Italia che nel centro Europa é affermato da quasi tutti gli storici. Che Caterina, una volta divenuta regina, abbia chiamato in Francia un numero straordinario (rispetto alla media) di fiorentini a servire é altrettanto vero. Va comunque sottolineato come i cuochi di corte circolassero da tempo per l’Europa e come diverse preparazioni di base vengano dalla cucina romana o alto-medievale.
Affermare, insomma, che Caterina (o piuttosto i suoi cuochi) ha insegnato ai francesi a fare l’omelette, é ridicolo. Di frittate sono pieni i ricettari medievali di tutt’europa.

Rispettiamo, comunque, la tradizione che vuole “personificare” l’influenza italiana in francia in Caterina, e presentiamo un piatto senese, presente anche nella cucina francese moderna e che sicuramente i cuochi di Caterina preparavano. Se poi i francesi l’abbiano imparato da loro o l’avessero giá pensato da soli, non lo sappiamo.
Si chiama Stiracchio Senese ed e’ una ricetta per rendere allegre le carni lesse. Risale al medioevo toscano.
La questione interessante é che dopo che Caterina de Medici (o i suoi cuochi) lo porto’ in Francia, lá gli cambiarono nome (Boeuf Miroton) e finí che lui lo stiracchio, tornó indietro con il nome di “francesina”.
Nella ricetta che racconto qui sotto sono utilizzati anche i pomodori, anche se sappiamo che nel 500 non c’erano ancora. Ora ci sono, e possiamo usarli.

Stiracchio Senese o Francesina
Ingredienti per 4 persone
500 g di lesso
600 g di cipolle
2 spicchi d’aglio
1 bicchiere di olio extravergine d’oliva
400 g di pomodori pelati (aggiunta moderna)
salvia, prezzemolo farina
sale e pepe
In un tegame fare rosolare nell’olio gli spicchi d’aglio (interi) e la salvia. Preso il colore, unire le cipolle tagliate a fettine e i pomodori. Salare, pepare e far cuocere, a recipiente scoperto, per circa mezz’ora.
Tagliare a tocchetti il lesso, infarinarlo e inserirlo nella salsa. Far cuocere per circa quindici minuti e servire caldo ma non bollente.
Questo piatto nel Senese è chiamato “stiracchio”.
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