MASCAGNI- IL COMPOSITORE CHE AMAVA LE TRIGLIE

“Pietro Mascagni (1863-1945) Livornese, figlio di un fornaio, lascia la sua città d’origine
da adolescente per frequentare il conservatorio a Milano, dove affitta una stanza insieme al lucchese Puccini, di qualche anno più anziano. (…) Nel 1888 l’editore musicale Sonzogno lancia un concorso
per un’opera in atto unico. Mascagni chiede aiuto a un amico livornese, Giovanni Targioni-Tozzetti, che trae un libretto dalla novella di Verga Cavalleria rusticana: vince il concorso e a 27 anni mette in scena a Roma l’opera che lo consacrerà in tutto il mondo.” (Cit. Balboni – Bonacci Editore)

Terrazza Mascagni – Livorno

L’unica cosa su cui Papà e d’Annunzio non vanno d’accordo è sul cibo, la nostra cameriera lo sa e prepara sempre due pranzi separati. L’uno guarda nel piatto dell’altro facendo commenti, osservazioni, grida di meraviglia e siccome pretendono di essere due salutisti d’eccezione ognuno cerca di convincere l’altro della superiorità del proprio metodo.”


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Mascagni e Livorno – Un caso Internazionale
Pietro Mascagni. Incontri & scontri. Da D'Annunzio a Mussolini - Libro  Usato - Editrice Nuova Fortezza - | IBS

L’autore della “Cavalleria rusticana” era altresì un amante dei viaggi e della buona tavola. Figlio di un fornaio, si dice che Mascagni adorasse le uova che consumava in gran numero e in tutti i modi. Uno dei suoi piatti preferiti erano le triglie alla livornese e lo stoccafisso con le patate che alternava a grandi bistecche che, a suo dire, gli davano molta energia.


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ITALIA A TAVOLA

E’ risaputo che nel mondo dell’opera i piaceri della tavola rappresentavano parte integrante della vita dei più importanti compositori. Viene narrato a tale proposito un episodio, ambientato durante una sontuosa cena avvenuta a Milano tra Mascagni e l’amico Puccini . Mentre i due ricordavano gli anni di studi e sacrifici condivisi nella stessa stanzetta a Milano, fra loro sarebbe esplosa una goliardica discussione sul se era più succulento un piatto di cacciucco livornese o una folaga rosolata lucchese.


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TACCUINI GASTROFISICI- MASCAGNI MITO GAUDENTE

In Sicilia c’e’ un dolce fritto e ripieno di ricotta e cioccolato che é dedicato ad un’ opera di Mascagni, Iris.

L'Iris fritta. Il dolce palermitano poco conosciuto in continente. – Di  Testa e Di Gola

“Siamo a Palermo ed è l’anno 1901 e la popolazione è in gran fermento per la grande prima lirica dell’ultima opera di Pietro Mascagni – “Iris”. Il Pasticciere Antonio Lo Verso, sull’onda dell’entusiasmo generale prepara una ciambella priva di buco fritta ripiena di ricotta mantecata con lo zucchero, cioccolato fuso e a pezzetti.

Va consumata calda, appena fritta e riempita con la crema ricotta fredda.

È l’apoteosi totale!!!

Per conoscere la storia completa di questo dolce puoi leggere
L’IRIS FRITTA, ORIGINE


OPERA DIDATTIZZATA PER STUDENTI DI ITALIANO LS/L2

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