Pubblicato postumo a neanche un anno dalla sua scomparsa, questo lungo racconto, che con il titolo “Sotto il sole Giaguaro” dá il nome ad una breve raccolta, ci fa scoprire un Calvino sensuale, lussurioso quasi, erotico, terreno e ultraterreno allo stesso tempo.

Il viaggio che un anonimo protagonista (forse Calvino stesso) e la sua compagna Olivia fanno in Messico é raccontato attraverso il senso del gusto e va fino in fondo alla questione. Al punto -ma non ci stupisce- da intimidire qualunque “critico gastronomico” possa essere venuto dopo (e, lo sappiamo, “dopo” ne sono venuti davvero tanti).
L’idea dell’ autore era di scrivere cinque racconti, uno per ogni senso. Un’ idea che suona un po’ sperimentale, un po’ divertissement letterario ma che va molto oltre la superficialitá dell’ esercizio di stile.
“Un libro che sto scrivendo parla dei cinque sensi, per dimostrare che l’uomo contemporaneo ne ha perso l’uso. Il mio problema scrivendo questo libro è che il mio olfatto non è molto sviluppato, manco d’attenzione auditiva, non sono un buongustaio, la mia sensibilità tattile è approssimativa, e sono miope”.
ITALO CALVINO in una conferenza del 1983
Mancó il tempo, e alla morte dell’ autore di racconti ce n’erano solo tre, nessuno inedito – il primo brano della raccolta, “Il nome, il naso”, dedicato chiaramente all’ olfatto, era giá stato pubblicato su Playboy nel 1972.
Sotto il sole giaguaro -uscito invece per la prima volta con il titolo Sapore Sapere ed incentrato sul “gusto” era uscito nel 1982 sulla rivista FMR.
Come per tutte le opere belle, lunghe o corte, piú che parlarne bisogna leggerlo. E provare, dopo, ad usarlo come modello. Non si raggiungerá mai l’originale, ma non é detto non si possa impararne qualcosa…
ITALO CALVINO VIAGGIATORE
Il viaggio di Calvino in Messico è una tappa importante per le sue riflessioni sulla storia, il mito e l’universo; quest’ultimo è un ente nemico e precario e per mantenerlo coeso è necessario agire su di esso. Il Messico è il luogo in cui si concentra la domanda più significativa di Calvino:”Bisogna proprio rassegnarsi al fatto che la storia sia disumana e l’universo si dissiperà nel caos?” Egli stesso risponde così:”Si può ritardare il caos creando nell’universo quelle che, l’etnologo Levi Strauss definisce “isole di ordine”, creando forme belle da guardare.
Secondo Calvino la forma è un piccolo “ex-voto” per allontanare la fine del mondo; questa è però la tesi che ruota intorno alle Lezioni americane.
L’opera è sacrificio: è la ragione che cerca di dare una misura al divenire attraverso il prevalere sulla necessità.
Per Calvino creare significa riprodurre sulla pagina un rito primordiale di eros e morte. La sua domanda attraversa la maggior parte delle sue opere fino a “Sotto il sole giaguaro“. Secondo molti critici questo è il racconto più riuscito in questo campo, poichè parte con l’analisi della mente e non fa un procedimento contrario. In”Sotto il sole giaguaro” la protagonista di un racconto è una coppia in vacanza in Messico che ha smarrito l'”eros” e lo ritrova solo attraverso i cibi messicani, tanto che per la moglie Olivia conta solo il cibo.