Hangout? Fatti una violetta! (XI sec)

Son giorni che leggo il Regimen Sanitatis, il libro di dietetica del XI secolo nato in seno alla scuola di Salerno, e non finisco di meravigliarmi. Non perché quel che dice sia inaspettato, in realtá si inserisce perfettamente nella tradizione della dietetica romana, che giá un po’ avevo studiato, e di quella successiva, rinascimentale.

Mi stupisco perché, per anni, ho guardato con timore il Regimen Sanitatis, immaginandolo un trattato astruso e difficilissimo da tradurre, rimandando il momento di iniziarlo. E mi trovo invece in mano un libretto simpatico ed essenziale.

Quanto al mal di testa da “sbornia”, comunque, i migliori medici medievali suggerivano…violette.

C a pu t LXIV.
D e V io la .

Crapula discutitur, capitis dolor atque gravedo,
Puipuream violam dicunt curare caducos.

Violette in una miniatura medievale


Cari crapuloni, insomma, se avete la testa pesante dal troppo vino, una violetta vi salverá.

Nella traduzione libera ottocentesca che ho in mano risulta cosí:

Capo 6 4 °
Della viola.
Atta a vincere 1’ ebrezza ,
E del capo la gravezza ,
Non che il mal caduco è detta
La purpurea violetta.

Non ci lascia ricette, il manoscritto, e a me la prima cosa che viene in mente, pensando all’effetto e non alla forma, sono le pastiglie LEONE alla violetta, tutt’ altro che medievali.

Pastiglie VIOLETTA in scatoletta da 30g
Una confezione contemporanea di Pastigie Leone

C’é poi anche la ricetta di violette brinate, tipica della pasticceria moderna ma non tanto improbabile nel Medioevo salernitano, dove la grande influenza araba rendeva lo zucchero un bene disponibile. Sarebbe piu’ semplice se non volessimo pastorizzare le uova e usassimo tuorili crudi. Ma vogliamo pastorizzarle e no, non usiamo tuorli crudi.

VIOLETTE BRINATE

violette candite violette cristallizzate
Violette brinate, la foto e la ricetta sono prese da Cakemania

Pastorizzare l’albume di un uovo freschissimo, e poi con un pennellino e facendo attenzione ad aprire i petali, passatelo su tutta la violetta sopra e sotto. Poi fatevi cadere lo zucchero in cristalli trasparenti fini (il normale zucchero che si trova in commercio) e lasciate tre giorni ad essicare.

Infine, si potrebbe prendere in considerazione questa ricetta medievale, riportata da Festival del Medioevo. Mi pare pero’ cosí pesante che piu’ che far passare il mal di testa potrebbe farlo venire, quindi la riporto ma non la provo

Mousse di violetta (da “Ein Buch von guter spise”)

Una pagina del manoscritto tedesco Trecentesco

Ingredienti: petali di violette, latte di mandorla, farina di riso, zucchero di canna, burro.

Procedimento: preparare del latte di mandorla con acqua, facendo in modo da renderlo denso. Prendere la farina di riso (si può ottenere anche macinando i chicchi) e amalgamarla al latte di mandorla, preferibilmente fondendola delicatamente a bagnomaria. Deve risultare una crema, quindi regolare la quantità degli ingredienti per raggiungere tale scopo. Unire un po’ di zucchero di canna, secondo i gusti, e un pezzetto di burro. Amalgamare bene e togliere dal caldo e lasciar raffreddare. Intanto lavare i petali delle violette, asciugarli delicatamente e pestarli in un mortaio. Aggiungere le violette alla mousse e servire.

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...