Uova all’ aceto per re frettolosi (XII sec)

Quel che piu’ mi affascina di questi ricettari antichi, sicuramente sviluppatisi nell’ ambito delle corti piu’ ricche del mondo conosciuto, preziosissimi nel mischiare antichi saperi d’oriente e occidente, arditissimi nel proporre torte con uccelletti vivi e svolazzanti, alberi di pastafrolla e altre meraviglie, é che con la stessa disinvoltura con cui snocciolano preparazioni improbabili che richiedono una brigata di cuochi (e relativi sguatteri) anche solo per essere pensate…scrivono anche delle uova fritte. Cosí semplici che ho impiegato piu’ tempo a riscaldare la colazione di stamattina.

Queste, uova, in particolare, si servono con una bella salsina di cipolla (soffritta lentamente), mollica di pane (un evergreen medievale), aceto (aceto!!! scrive proprio aceto!!! Una vecchia storia…qualche volta ne parleremo) e spezie. Niente da aggiungere.

Cipolle in un trattato antico

Ecco la ricetta con le parole dell’ Anonimo Meridionale

ANONIMO MERIDIONALE

LXVI Chi vole fare cimere de ova, tolli le ova et frigile et agi una cipolla trita assay fricta et longa et medolla de pane, acito et spetie, et faccia bollire et gecta su l’ova.

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